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Sintesi
Questo appunto di Geografia tratta di tutto ciò che riguarda l'Africa del Nord, di cui vengono presi in esame tutti gli aspetti preminenti, come il territorio, la popolazione, aspetti sociali e culturali e peculiarità politiche ed economiche.



Africa del Nord: stati e conformazione del territorio


Il territorio dell’Africa settentrionale è costituito da:

  1. Sahara occidentale

  2. Marocco

  3. Tunisia

  4. Libia

  5. Egitto

  6. Algeria


Il territorio, si affaccia sul mar Mediterraneo ed è connotato soprattutto dalla presenza del Sahara, che è il più grande deserto del mondo. Inoltre, una parte è attraversata dal fiume Nilo, che è uno dei luoghi più fertili e ricchi di tutto il contenente. La parte mediterranea si caratterizza per tre grandi regioni:

  1. Regione costiera = è caratterizzata da un clima temperato mediterraneo e dal bioma della macchia mediterranea

  2. Regione montuosa = ha un clima temperato, che diventa più freddo sulle vette dell’Atlante. L’ambiente è molto vario e passa dalla steppa al tipico ambiente dei rilievi montuosi.

  3. Regione desertica = ha un clima arido con temperature che superano i 50° di giorno e che toccano lo zero la notte. Le precipitazioni sono assenti. Il paesaggio è molto vario, perché ci sono distese di dune, chiamate erg, tratti formati da ghiaia, chiamati serir e infine territori occupati da formazioni rocciose, chiamate hamada. Ogni tanto, l’acqua delle falde affiora e torna in superficie attraverso le oasi. Il deserto del Sahara è costituito da un immenso tavolato alto dai 300 agli 800 metri. Il suo territorio non è uniforme: ci sono dune di sabbia, o roccia. Nel nord ci sono anche massicci vulcanici. Nel Sahara ci sono piccoli torrenti e dei laghi. Nel sottosuolo ci sono delle falde acquifere che permettono la formazione delle oasi. Il Sahara è grande quanto tutta l’Europa: in arabo vuol dire “vuoto”. Prima il Sahara era una savana popolata da grandi animali, quando nel 1250 a.C. dopo 50 anni di siccità si trasformò in un immenso deserto


Il territorio comprende anche due arcipelaghi sull’atlantico, ossia:

  • Madeira

  • Canarie


Le catene montuose principali sono:

  • il Rif

  • l’Atlante


I paesi subsahariani che fanno parte dell'Africa del Nord sono:

  1. Mauritania

  2. Mali

  3. Niger

  4. Ciad

  5. Sudan


In questa zona si trova la Savana. La zona di passaggio tra il deserto e la Savana si chiama “Sahel”. Le piogge sono scarse e le temperature alte. I fiumi più importanti sono: Il Nilo, il Senegal e il Niger. La zona del lago Ciad è in declino: prima era immenso ma adesso è diventata una palude; la sua superficie si è ridotta molto: non si può alimentare perché a nord c’è il deserto ma prima c’erano fiumi sahariani oggi estinti.

Aspetti sociali: popolazione, lingua e religione


La popolazione è costituita da:

  1. arabi

  2. berberi = Marocco, Tunisia, Algeria

  3. tuareg = Sahara algerino

  4. nubiani = Egitto


la densità è disomogenea, visto che la popolazione non si distribuisce in modo uniforme.
La lingua più diffusa è l’arabo, ma vengono usati anche:

  • dialetti locali

  • inglese

  • francese


Le condizioni ambientali fanno si che la densità media della popolazione quasi 27% di abitanti per chilometro quadrato è assai bassa. La popolazione aumenta nella fascia costiera del Maghreb, lungo il corso del Nilo e di altri fiumi, e tocca i picchi altissimi nella città come, Il Cairo, Alessandria, Algeri, Tripoli, Rabat. I centri delle città sono circondati da accampamenti e baraccopoli, dove vivono le persone senza casa più povere, che hanno preferito abbandonare la campagna in cerca di lavoro.
La religione dominante è l’Islam, in particolare nella confessione sunnita; in Egitto, invece, è presente una minoranza cristiana copta. La diffusione di lingua, religione, cultura arabe ha delle precise ragioni storiche, che risalgono fino al VII secolo, quando i territori africani vennero conquistati dagli arabi, che riuscirono a creare un vasto impero. Invece, la presenza inglese e francese è dovuta al processo di colonizzazione che era stata avviata a partire dal XIX secolo proprio da Regno Unito e Francia.
L’Italia, invece, ha avuto solo una colonia: la Libia.
La decolonizzazione dell’Africa del Nord ha presentato alcune vicende molto significative. Il primo episodio è legato alla resistenza che l’esercito algerino ha portato avanti di fronte all’occupazione francese, che iniziò nel 1954 e terminò nel 1962. La battaglia più famosa è quella di Algeri. Un altro episodio che ha segnato la storia africana vide come protagonista l’Egitto, che continuò per molto tempo a sentire l’influenza del Regno Unito fino al 1952, quando ci fu un colpo di stato che instaurò la repubblica. Tra le principali riforme, vi fu la nazionalizzazione del Canale di Suez, che mette in comunicazione il Mediterraneo con il Mar Rosso.



Economia: aspetti centrali, attività, zone urbane


I Paesi di questa zona sono più sviluppati rispetto ad altre zone del continente, anche se sono diffusi:

  • alto tasso di disoccupazione

  • povertà

  • analfabetismo


L’agricoltura viene praticata nella fascia costiera e sul Nilo. Si producono:

  • cereali

  • olive

  • uva

  • datteri

  • cotone


Invece, si allevano soprattutto ovini e caprini. Anche la pesca è molto praticata.
Le industrie sono attive soprattutto nel settore tessile e agroalimentare. Il turismo è una parte importantissima per alcuni stati come: Marocco, Egitto e Tunisia. Il reddito pro-capite è sicuramente superiore alla media del resto del continente.
Nell’Africa settentrionale la situazione economica è complessa. In molti stati il benessere e scarso e mancano i beni di prima necessità dovute alle carestie nella zona subsahariana. Infatti le agricolture coprono solo il 4% del territorio e sono concentrate nel Maghreb e lungo la valle del Nilo, in Egitto e nel Sudan. L’uso delle macchine agricole è scarso quindi si ricorre alle tecniche più antiche, anche se prima non era così infatti prima la zona sahariana era una pianura verdeggiante con fiumi e animali e dove c’era un ricco rendimento in fatto di agricoltura ma dopo il deserto avanzò e tutte le popolazioni della zona si impoverirono e da li inizio ad aumentare sempre di più la mortalità infantile e la densità della popolazione bassissima. Ora si coltivano soprattutto cereali dove prevalgono l’orzo ed il frumento; nelle zone aree costiere e sulle rive del Nilo e del Niger è diffusa la risicoltura e si coltivano soprattutto agrumi, ulivi e viti. Nelle oasi si producono datteri e banane, arachidi e cotone. Il principale problema agricolo e la carenza d’acqua. L’allevamento si pratica nelle popolazioni nomadi, pecore e cammelli. Lungo la costa si pratica la pesca di tonni e sardine.
Le risorse minerali aumentano nei paesi del Mediterraneo: Libia, Egitto e Algeria sono ricchi di petrolio e di gas naturale. Il Marocco è uno dei primi produttori di fosfati. In Algeria invece ferro, manganese, urano, piombo e diamanti. Malgrado queste risorse l’economia industriale e scarsa. Si limita sull’industria chimica, petrolchimica e siderurgica. Prevalgono le industrie alimentari e tessili. Nel sud del Sahara non esistono industrie, tranne qualche industria alimentare. Molto importante è la produzione dell’oro, argento, cuoio e tappeti.
Le vie di comunicazione, un tempo costituite dalle piste carovaniere tracciate tra le sabbie del deserto, vengono asfaltate anche se richiedono una continua manutenzione a causa della sabbia che le sommerge. Forte impulso hanno avuto i collegamenti aerei, sia quelli internazionali. Assai praticata la navigazione fluviale.

Per ulteriori approfondimenti sull'Africa vedi anche qua
Estratto del documento

Niger. La zona del lago Ciad e in declino : prima era immenso ma

adesso è diventata una palude; la sua superficie si è ridotta molto:

non si può alimentare perché a nord c’è il deserto ma prima c’erano

fiumi sahariani oggi estinti.

L’identità demografica

Le condizioni ambientali fanno si che la densità media della

popolazione quasi 27% di abitanti per chilometro quadrato è assai

bassa. La popolazione aumenta nella fascia costiera del Maghreb,

lungo il corso del Nilo e di altri fiumi,e tocca i picchi altissimi nella

città come, Il Cairo,Alessandria,Algeri, Tripoli, Rabat. I centri delle

città sono circondati da accampamenti e baraccopoli,dove vivono le

persone senza casa più povere,che hanno preferito abbandonare la

campagna in cerca di lavoro. Vi sono pure delle popolazioni nomadi

molto importanti e molto conosciute che vivono nel Maghreb e sono

i Berberi; l'Africa del Nord era anticamente popolata solo da gente

berbera, che i greci chiamavano libici, gente di razza bianca dai

tratti mediterranei, di cui non si conosce esattamente la

provenienza, ma che si suppone di origine caucasica.

Un popolo indomito e fiero che, nel corso della storia, ha subito

numerose invasioni, durante le quali è andato via via ritirandosi, per

difendersi, nel profondo del deserto o arroccandosi sulle alte

montagne. Molti gruppi berberi, invece, si amalgamarono con i

popoli invasori e questo avvenne soprattutto nelle grandi città

costiere. Questi movimenti di popoli hanno dato origine alla attuale

distribuzione etnografica del Maghreb. Un'altra importante

popolazione nomade erano i Tuaregh contraddistinti dagli altri per il

loro colore di vestiti il blu. I Tuaregh Sono berberi stanziati

prevalentemente nella fascia centrale sahariana a cavallo di cinque

nazioni, da sud di Agadez nello stato del Niger a nord sino a In

Salah in Algeria; ad ovest i tuaregh giungono fino a Timbouctou nel

Mali e ad est fino al Fezzan libico. Numericamente, si calcola che i

tuaregh non superino le 300 mila unità, di cui, però, la maggior

parte vive ai margini del deserto vero e proprio. . I tuareg sono un

popolo di allevatori di dromedari, noti per essere stati nel passato

grandi carovanieri. La loro società è organizzata su base

matriarcale. La discendenza è infatti matrilineare, così come il

quarto di nobiltà si acquisisce dalla donna e non dall'uomo. Sono

generalmente monogami e la sola religione praticata è quella

islamica, acquisita dopo la seconda invasione araba. Ma alla fine

uno dei problemi più grandi e la crescita della popolazione che non

cresce a causa del governo che non riesce a soddisfare le esigenze

del popolo. La popolazione dell’Africa Mediterranea arriva a toccare

minimo 5629 abitanti sino a 1164010 in Niger il paese più povero

del Mondo.

Uno dei problemi più gravi e la mancanza di popolazione urbana,la

colpa e del governo che non e in grado di soddisfare le esigenze

degli abitanti,che sono costretti ad emigrare. L’Egitto ha come

forma di governo la Repubblica la sua capitale e Il Cairo e ha a

all’incirca 67 milioni di abitanti, invece la Libia a come forma di

governo la Repubblica socialista,la sua capitale e Tripoli e la sua

popolazione e di circa 1 milione di abitanti. Parlando della

demografia dell’africa, e abitata da appena il 14% della popolazione

mondiale, nel 2007 la popolazione africana arrivava all’incirca 936

milioni di abitanti, il paese più popoloso dell’africa e la Nigeria il più

povero il Burkina faso. L’Identità economica

Nell’ Africa del Nord la situazione economica è complessa. In molti

stati il benessere e scarso e mancano i beni di prima necessità

dovute alle carestie nella zona subsahariana. Infatti le agricolture

coprono solo il 4% del territorio e sono concentrate nel Maghreb e

lungo la valle del Nilo, in Egitto e nel Sudan. L’uso delle macchine

agricole è scarso quindi si ricorre alle tecniche più antiche, anche se

prima non era così infatti prima la zona sahariana era una pianura

verdeggiante con fiumi e animali e dove c’era un ricco rendimento

in fatto di agricoltura ma dopo il deserto avanzò e tutte le

popolazioni della zona si impoverirono e da li inizio ad aumentare

sempre di più la mortalità infantile e la densità della popolazione

bassissima. Ora si coltivano soprattutto cereali dove prevalgono

l’orzo ed il frumento; nelle zone aree costiere e sulle rive del Nilo e

del Niger è diffusa la risicoltura e si coltivano soprattutto agrumi,

ulivi e viti. Nelle oasi si producono datteri e banane, arachidi e

cotone. Il principale problema agricolo e la carenza d’acqua.

L’allevamento si pratica nelle popolazioni nomadi, pecore e

cammelli. Lungo la costa si pratica la pesca di tonni e sardine.

Le risorse minerali aumentano nei paesi del mediterraneo : Libia,

Egitto e Algeria sono ricchi di petrolio e di gas naturale. Il Marocco è

uno dei primi produttori di fosfati. In Algeria invece ferro,

manganese, urano, piombo e diamanti . Malgrado queste risorse

l’economia industriale e scarsa. Si limita sull’industria chimica,

petrolchimica e siderurgica. Prevalgono le industrie alimentari e

tessili. Nel sud del Sahara non esistono industrie, tranne qualche

industria alimentare. Molto importante è la produzione dell’oro,

argento, cuoio e tappeti.

Le vie di comunicazione, un tempo costituite dalle piste carovaniere

tracciate tra le sabbie del deserto, vengono asfaltate anche se

richiedono una continua manutenzione a causa della sabbia che le

sommerge. Forte impulso hanno avuto i collegamenti aerei, sia

quelli internazionali. Assai praticata la navigazione fluviale.

Egitto

La valle del Nilo divide il territorio Egiziano in due aree, il deserto

libico e quello arabico. Il deserto Libico è piatto e sabbioso ed è

costituito da tavolati che sfiorano i 1200 metri al confine con la

Libia. La depressione più estesa è quella di Qattara che raggiunge i

133 metri sotto il livello del mare. Il deserto Libico si affaccia sul

Mediterraneo con una costa formata da basse scarpate rocciose. A

oriente del Nilo si estende il deserto arabico; si tratta di una regione

montuosa. Tra i due deserti scorre il fiume Nilo che, dopo aver

attraversato il paese per circa 1500 chilometri , sfocia nel mar

Mediterraneo con un grande delta. La penisola del Sinai completa il

quadro del territorio egiziano isolata tra i golfi di Suez e di Aqaba. La

penisola si protende nel Mar Rosso con scarpate che racchiudono

anse e spiagge. Il Territorio, prevalentemente arido e montuoso,

culmina a sud nel Gebel Caterina. Nella zona costiera fa molto caldo

per via degli influssi mediterranei. Più si scende verso sud più il

deserto aumenta, e l’escursione termica diventa molto accentuata e

le precipitazioni si fanno rarissime. La vegetazione è ridotta e

compare solo sulle rive del Nilo, la pianta più diffusa è la palma da

datteri.

La popolazione egiziana sfiora 168 milioni di abitanti, ma solo una

piccola parte di territorio è abitata: la popolazione infatti è

concentrata nelle coste, nel delta e nella valle del Nilo dove la

densità è di 7000 abitanti per km² . Oltre la metà della popolazione

vive nelle campagne, tuttavia il paese vanta città molto popolate

come il Cairo, capitale del paese dove la popolazione supera i 7 200

000 e che deve la sua fortuna al Nilo e alla vicinanza del mare.

Alessandria, sul Mediterraneo è invece una città tipica portuale, che

resta al centro del delta del Nilo.

Abitata fin dall’antichità, la valle del Nilo fu sede di una potente e

raffinata civiltà che fiorì a partire dal IV millennio a.C. Nel millennio

a.C. ebbe inizio un lungo periodo di decadenza politica e militare.

Nel VIII secolo d.C. L’Egitto fu conquistato dagli Arabi, seguiti dai

Turchi e infine dagli Inglesi. Il paese ottenne l’indipendenza nel 1922

e nel 1953 fu proclamata la repubblica.

L’economia dell’Egitto è ancora basata sul settore primario, il

tenore di vita di gran parte della popolazione è basso. Preoccupanti

sono i dati relativi alla disoccupazione (9%), all’analfabetismo (44%)

e alla mortalità infantile (29%) ancora elevata. I territori coltivati

sono vicini all’area del delta e dalla valle del Nilo. Le produzioni

principali sono quelle del cotone e dei datteri. Le principali risorse

sono gli idrocarburi:giacimenti di petrolio e gas naturale. Importanti

sono i complessi siderurgici, meccanici e chimici soprattutto per la

produzione di fertilizzanti. Il comparto più sviluppato è il tessile.

La navigazione lungo il Nilo e nei canali a esso collegati è molto

intensa. Le esportazioni riguardano solo petrolio, cotone e datteri. Il

turismo è la principale attività del terziario, anche se a rischio,

perché l'allarme archeologico riguardante il deterioramento delle

tombe della Valle dei Re è scattato da tempo. E' urgente trovare la

soluzione, altrimenti la più famosa necropoli egizia riporterà danni

irreversibili». E' perentorio nella sua puntuale denuncia Faruk Hosni,

Ministro egiziano per la cultura, da sempre particolarmente attento

nel coniugare la salvaguardia del patrimonio archeologico alle

esigenze del turismo di massa, principale risorsa economica per il

Governo Mubarak (più del 30% del PIL). Da anni ormai orde di

turisti, colpevolmente poco attenti a un comportamento consono in

un habitat archeologico delicato, entrano ogni giorno nelle sepolture

che i faraoni del Nuovo Regno (a partire dal 1552 a. C.) si fecero

scavare nella Valle dei Re, sulla riva ovest del Nilo rispetto all'antica

Tebe (oggi Luxor). Sono ormai 63 le tombe rinvenute a partire dagli

inizi del 1800, quando iniziò la moderna ricerca egittologica e con

essa l'esplorazione sistematica di siti e monumenti; si devono poi

aggiungere le tombe delle regine e dei nobili, altrettanto delicate e

bisognose di costanti restauri , anche se meno appetite dalla massa

dei turisti-distruttori. All'azione deleteria dei visitatori occidentali si

assomma l'umidità, cresciuta dopo la costruzione della diga di

Asswan e i logoranti agenti inquinanti, sviluppati sistematicamente

dai consumi di una popolazione, che ha raggiunto i 76 milioni di

individui. Libia

La Libia occupa la parte centrale dell’Africa mediterranea. La costa

libica, in genere rettilinea e sabbiosa, s’incurva nel largo golfo del

Sirte. Il paese penetra nel cuore del Sahara ed è segnato dalle

ultime propaggini dei massicci del Tassili e del Ribesti. Il clima è

particolarmente secco, caldo e ventoso. I venti sono dovuti agli

scambi tra masse di aria provenienti dal Mar Mediterraneo (venti

etesii) e dal Sahara (i ghibli). La Libia è priva di veri fiumi e sono di

uidian

scarsissimo rilievo gli presenti, che si sviluppano dall’interno

verso la costa. Nelle depressioni del terreno, di formano stagni

(sebkha), che asciugandosi, durante l’estate creano saline naturali

(mellahe).

La maggioranza della popolazione è arabo-berbera, discendente

cioè dalla primitiva popolazione berbera linguisticamente

arabizzata. Altri elementi etnici sono i Cologli (frutto di incroci tra

donne indigene e giannizzeri turchi), gli Ebrei e gli Africani sub-

sahariani. A sud, soprattutto nei dintorni di Ghat, risiedono vaste

comunità di Tuareg. A causa della conformazione del territorio, la

popolazione si concentra lungo il più ospitale litorale

mediterraneo: nelle città della costa, soprattutto a Tripoli e

Bengasi, risiede il 90% degli abitanti la metà dei quali ha meno di

15 anni. Considerando che la Libia ha un incremento annuo del 3-

4%, la popolazione dovrebbe attualmente ammontare a circa

5.500.000 abitanti.

La conquista araba, avvenuta nel VII secolo d.C. trasformò i gruppi

etnici precedenti. Oggi sopravvivono comunità di berberi nelle oasi

della Tripolitania e di tebu, i pastori nomadi del deserto, che

allevano pecore nel sud del paese. In tutta la Libia la religione

professata che raggiunge il 97% è la religione musulmana sannita,

la lingua parlata è l’arabo e la speranza di vita di una donna è di

73 anni quella di un maschio 69.

L'attuale prosperità del Paese, poverissimo per secoli ma

attualmente con il reddito pro-capite più alto dell'Africa, è legata

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