danyper
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Fotografia analogica una reazione redox sulla pellicola

La macchina fotografica analogica utilizza una pellicola fotografica, in essa ci sono dei piccolissimi granuli di sali d'argento in genere bromuro d'argento, questi sono fissati ad un sottile strato di gelatina. I granuli contengono moltissimi ioni argento e altrettanti ioni bromuro. Quando viene scattata una foto la luce che proviene dall'ambiente passa attraverso le lenti e poi dall'otturatore della macchina fotografica.

Una volta raggiunta la pellicola interagisce con gli ioni che sono altamente sensibili ad essa.

Sono i fotoni che provocano l'emissione di un elettrone da ogni ione bromuro colpito dalla radiazione. Tutti questi elettroni reagendo con gli ioni argento li riducono ad argento metallico. La maggior parte di ioni ridotti si trovano nella parte di pellicola più esposta alla luce. Questo processo da origine all'immagine che però non può essere ancora vista perché è necessaria la fase di sviluppo. In questa fase la pellicola viene immersa in una soluzione riducente detta anche soluzione di sviluppo. La sostanza utilizzata è idrochinone. L'agente riducente trasforma gli ioni argento che si trovano nei granuli esposti alla luce e che contengono già altri ioni di argento metallico. L'idrochinone non reagisce con il bromuro che non era stato esposto alla luce. Poiché l'argento metallico è scuro e il bromuro è chiaro, l'immagine prodotta ha zone chiare e scure.Dopo lo sviluppo la pellicola è immersa in un fissativo o soluzione di fissaggio contenente ioni tiosolfato. Questo composto forma un complesso solubile con gli ioni argento in tal modo essi si distaccano dalla pellicola. Dopo serva una fase di lavaggio per rimuovere ogni residuo della soluzione di sviluppo o di fissaggio. Sulla pellicola l'immagine formata è detta negativa perché le zone chiare nella realtà corrispondono a quelle scure della pellicola.