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PRESA DI DECISIONE E PRESTAZIONE IN CONDIZIONI DI ATTIVIAZIONE
E DI ANSIA
Per attivazione si intende il livello di eccitazione del SNC.
Per ansia si intende sensazione di stress o difficoltà che si presenta di fronte
ad eventi futuri ritenuti imprevedibili.
Il livello di attivazione, può variare x diverse ragioni che non hanno niente a
che vedere con i livelli di stress. Cambiamenti dei livelli di ansia, sono sempre
accompagnati da cambiamenti dei livelli di attivazione (se aumenta ansia
aumenta livello attivazione).
Il LIVELLO DI ATTIVAZIONE imposto da una determinata situazione è un
importante fattore determinante la prestazione.
L’influenza dei LIVELLI DI ATTIVAZIONE sulla PRESTAZIONE, segue
PRINCIPIO U ROVESCIATA (img.pag.68). Osservando tale grafico si può
desumere come la PRESTAZIONE sia “eccellente” ad un livello
“moderato” dello STATO DI ATTIVAZIONE, al di fuori del quale il livello
prestativo “cala”.
Il miglior modo x determinare il LIVELLO OTTIMALE DI ATTIVAZIONE x
l’esecuzione eccellente di un compito è quello di considerare 3 fattori:
Persona essendo ogni persona diversa dall’altra, ognuno dovrà
• cercare di raggiungere la sua ZONA DI FUNZIONAMENTO
OTTIMALE, che corrisponde alla zona di attivazione associata alla sua
massima prestazione. Ci sono persone che normalmente hanno livelli di
attivazione più bassi ed altri più alti, stessa cosa x quanto riguarda il
grado di ansia. Coloro che presentano “normalmente” alti livelli di
attivazione, sono più suscettibili ad eccedere nell’attivazione rispetto a
coloro che “normalmente” hanno bassi livelli di attivazione.
Compito la ZONA DI FUNZIONAMENTO OTTIMALE, cambia a seconda
• della natura del compito: attività che richiedono un FINE CONTROLLO
MUSCOLARE (chirugo) necessitano di un basso livello di attivazione.
Attività che richiedono l’intervento di GRANDI GRUPPI MUSCOLARI (senza
un fine controllo motorio: esemp. spaccare legna) necessitano di un
livello di attivazione più elevato.
Situazione se la situazione che si presenta, viene percepita dal
• soggetto come minacciosa (maggiore ansia) aumento livello
attivazione. Se la situazione viene percepita dal soggetto come “facile
da superare”, il livello di ansia è chiaramente minore con conseguente
diminuzione livello attivazione.
Se si considerano tutti questi 3 FATTORI, si possono aiutare le persone
a ottenere il LIVELLO OTTIMALE di attivazione x la loro PRESTAZIONE.
Il livello di attivazione ottimali, variano a seconda delle attività (schema
pag.70)
Elevati livelli di attivazione, determina CAMBIAMENTI
nell’ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE
Alcuni di questi cambiamenti sono:
Restringimento percettivo: restringimento del focus attentivo, cioè la
• tendenza delle persone a non prendere in considerazione alcun tipo
di informazione dell’ambiente.
L’aspetto positivo del restringimento percettivo, è quello di aumentare
la prestazione quando agli individui vengono presentati STIMOLI
ATTESI, ma diminuisce la prestazione quando vengono presentati
STIMOLI INATTESI (esemp.pag.71).
Ipotesi dell’utilizzazione della preinformazione: spiega la
• DIMUNZIONE PRESTATIVA in condizioni di ALTO e BASSO LIVELLO
ATTIVAZIONE.
LIVELLI ATTIVAZIONE BASSI le info ambientali percepita sono
o abbondanti e la PRESTAZIONE è penalizzata in quanto si seleziona
una proporzione maggiore di info irrilevanti.
LIVELLI ATTIVAZIONE ALTI avviene il restringimento percettivo,
o quindi le info ambientali percepite sono minori e la
PRESTAZIONE è penalizzata in quanto, tra le info escluse, possono
esserci anche quelle rilevanti.
Estremi livelli di attivazione inducono ad una situazione di PANICO
(ipervigilanza), con una capacità di decisione notevolmente
limitata da un estremo restringimento percettivo. Tale
condizione diminuisce anche il controllo motorio, causando il blocco
di quelle azioni fluide.
LIVELLO DI ATTIVAZIONE OTTIMALE è presumibilmente quello che
produce un focus attentivo abbastanza ristretto da escludere molti
SEGNALI IRRILEVANTI, ma abbastanza ampio x rilevare i SEGNALI
PIU’ IMPORTANTI.
TECNICHE DI RILASSAMENTO E ATTIVAZIONE X MODULARE I LIVELLI DI
ATTIVAZIONE
Suddivise in 2 categorie:
Abilità “dai muscoli alla mente”: tecniche che utilizzano ATTIVITA’
• SOMATICA (“respirazione ritmica”, “rilassamento muscolare”) x rilassare
o attivare la mente.
Abilità “dalla mente ai muscoli”: tecniche che inducono il
• rilassamento o attivazione del corpo attraverso la VIA COGNITIVA
(esemp. “meditazione”, “visualizzazione” [rapp. mentali immagini
rilassanti]).
CAPITOLO 4 (pag.89)
Il contributo delle AFFERENZE SENSORIALI e SENSITIVE alla
prestazione abile
L’informazione che potrebbe essere usata nella produzione di movimenti
complessi, può derivare da diverse fonti principali:
Info che provengono dall’esterno del nostro corpo (ambiente)
• ESTEROCEZIONE:
Vista: funge da base x poter anticipare i prossimi eventi, fornisce
o info riguardo al movimento degli oggetti nell’ambiente
(traiettoria di volo, velocità di un oggetto, ecc), aiutano ad
individuare gli aspetti spaziali e temporali dei nostri
movimenti nell’ambiente.
Udito: non è molto implicato nella messa in atto di abilità motorie
o in maniera così ovvia come la vista, ma il suo sviluppo è importante
in certe abilità (vela) ed è un importante fonte d’info sensoriale x
individui con deficit visivi.
Sensazioni che provengono dall’interno del nostro corpo
• ENTEROCEZIONE:
Propriocezione e Cinestesi: insieme di quelle informazioni
o sensitive interne riguardo alla posizione relativa delle nostre
articolazioni, alla tensione dei muscoli e all’orientamento del corpo
nello spazio.
Recettori che forniscono INFO CINESTETICHE al
sist.neuromuscolare:
App.vestibolare: l’orecchio interno rileva i movimenti della testa
• ed è sensibile al suo orientamento rispetto alla sua forza di gravità
(importanti x postura e equilibrio)
Recettori capsule articolari: segnalano la posizione
• dell’articolazione.
Fusi neuromuscolari: sottoposti a stiramento quando il muscolo
• si contrae, fornendo info riguarda la frequenza di contrazione e al
cambiamento di posizione delle articolazioni.
Organi tendinei del Golgi: segnalano livelli di forza nelle varie
• parti del muscolo.
Recettori cutanei: forniscono informazioni tattili.
•
Ciascuno di questi recettori, fornisce più informazioni sensitive
(sensoriali) che il SNC si trova a elaborare.
In seguito alla molteplicità dei recettori implicati, la percezione che si ha
del proprio movimento può essere influenzata dal modo in cui viene
prodotto il movimento (diversa percezione di un movimento ATTIVO
rispetto a un movimento PASSIVO. Movimento PASSIVO utilizzato in
ambito riabilitativo, x scopi di sicurezza e x rieducare al corretto
movimento, l’uso di tali tecniche non deve essere abusato, in quanto così
facendo possono venir ad essere alterate le sensazioni associate con il
movimento attivo).
Il come utilizziamo l’info sensitiva e sensoriale può essere
concettualizzato in un:
SISTEMA DI CONTROLLO A CIRCUITO CHIUSO
Questo modello richiede un COMPARATORE – ESECUTORE – EFFETTORE
(img.pag.94), ed è definito a circuito chiuso in quanto l’USCITA (azione) viene
determinata dall’esecutore, messa in atto dall’effettore e quindi rinviata al
comparatore sottoforma di FEEDBACK (info sensoriale-sensitiva di
ritorno).
In quelle situazioni in cui vengono effettuati MOVIMENTI LENTI, questo sistema
permette di realizzare delle compensazioni nel corso dell’azione stessa; in
caso di MOVIMENTI RAPIDI, i propri errori possono essere corretti soltanto dopo
aver completato il movimento in atto.
Questo sistema va ad aggiungersi a quello dell’ELABORAZIONE DELL’INFO
(costituito da 3 stadi), formando un modello più ampio (img.pag.94):
l’INPUT che arriva viene elaborato e parallelamente viene determinato lo
STATO DESIDERATO (definisce i connotati sensoriali-sensitivi dell’azione che
si intende eseguire: immagini, suoni, sensaz.cinestetiche,ecc), che viene
registrato dal COMPARATORE. I comandi che permetteranno di raggiungere lo
STATO DESIDERATO, vengono inviati dall’ESECUTORE
(IDENTIFICAZIONE-DECISIONE-PROGRAMMAZIONE) all’EFFETTORE, il quale
include diversi stadi: PROGRAMMA MOTORIO produce comandi motori che
vengono trasmessi a MIDOLLO SPINALE che determina la CONTRAZIONE
MUSCOLI generando OUTPUT MOVIMENTO. L’informazione derivante da
ESTEROCETTORI e PROPRIOCEOTTORI (riguardo l’azione compiuta: STATO
ATTUALE) costituisce il FEEDBACK, il quale verrà comparato con lo STATO
DESIDERATO. Qualsiasi discrepanza tra FEEDBACK SENSORIALI-SENSITIVI e
lo STATO DESIDERATO, viene registrato come ERRORE DI MOVIMENTO.
Ogni qualvolta viene segnalato un ERRORE, esso viene trasmesso
all’ESECUTORE, il quale opererà una CORREZZIONE attraverso i 3 stadi di
elaborazione (elaborazione controllata).
Oltre a questo modello ce ne sono altri che fanno uso del feedback x regolare i
movimenti.
Il SISTEMA CIRCUITO CHIUSO è efficace nelle ABILITA’ CONTINUE e di
LUNGA DURATA
Questo tipo di modello concettuale è utile x comprendere come fa il SN ad
ottenere posizioni:
STATICHE mantenimento della postura, mantenimento verticale
(ginnasti), mantenimento equilibrio x permettere poi di svolgere altre
funzioni (esemp.tirare freccia).
DINAMICHE in questo caso il circuito segue un bersaglio continuamente
variabile. Esemp. guida automobile (ogni qualvolta il pilota rileva
visivamente che la posizione dell’automobile sulla strada non è corretta,
vengono attuati dei movimenti di controllo (sterzare) x permettere di
riassumere la corretta posizione), fondista (confronta i feedback estrinseci e
cinestestici “attuali” con quelli desiderati).
Limiti del SISTEMA A CIRCUITO CHIUSO
Attività di inseguimento veloce (tracking veloce) Questo sistema,
presenta al suo interno i 3 STADI DI ELABORAZIONE
(identificazione-scelta-programmazione) che hanno il vantaggio di rendere il
controllo motorio flessibile, potendo mettere in atto una varietà di strategie in
funzione del compito e delle varie situazioni ambientali. Nonostante ciò, ha
anche un notevole svantaggio: è molto lento. Infatti è