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LSD
Torniamo allo scheletro della serotonina e l’MDMA le amfetamine trasformate in questo
senso sviluppano accanto alla componente psicostimolante anche una componente
serotoninergica che è responsabile di effetti allucinogeni, alterazioni sensoriali che non è
quella degli allucinogeni.
Se andiamo a orientarci verso strutture palesemente simili alla serotonina come
Psilocybe)
psilocibina (metabolita secondario dei funghi del genere e alcaloidi lisergici è
possibile riconoscere il nucleo base della serotonina.
Anche la mescalina è un alcaloide, metabolita secondario; questa è una pianta, un cactus,
che veniva masticato da popolazioni indigene messicane.
Gli alcaloidi lisergici sono quelli contenuti nella clavices purpurea utilizzata per bloccare le
emorragie post partum, ha caratteristiche allucinatorie.
Lo scheletro lisergico capace di interferire con la trasmissione serotoninergica in alcune
molecola che la hanno, manifesta delle caratteristiche psicoattive che esplodono con un
composto di semisintesi; quindi l’alcaloide originale l’acido lisergico a variazioni una a
livello psichico o attività vascolare.
Albert Hoffman chimico farmaceutico lavorava sull’acido lisergico e faceva piccole
modifiche strutturali per ottenere farmaci.
Nel1938 sintetizza la dietilammine dell’acido lisergico (LSD) e quando torna a casa inizia
ad avere allucinazioni. Il giorno dopo si inietta 150 microgrammi sulla pelle ed ha
allucinazioni, fenomeni di sinestesia.
PSICHEDELIA:
significa rallentamento della mente, avere un’espansione di sinestesia.
Cosa succede con una dose di LSD?
Ha biodisponibilità orale totale. Dopo l’assorbimento (grafico), le concentrazioni da 0,30
passano alla metà che è 0,15 è passata meno di un’ora .
Il tempo di emivita dell’LSD è meno di un’ora.
LSD entra bene nell’organismo, se assunto tramite qualsiasi via, ma esce abbastanza
velocemente. Ha azione rapida.
Dopo una somministrazione orale l’LSD tocca il picco a circa due ore e mezza e gli effetti
sono del tutto smaltiti a circa 8 ore.
L’LSD cessa la propria attività in modo molto rapido perché è esposta a una infinità di
reazioni di biotrasformazione, viene molto efficacemente trasformata in metaboliti inattivi.
COME FUNZIONE L’LSD?
LSD ha una gamma di recettori endogeni su cui agisce molto ampio; agisce su recettori
serotoninergici, adrenergici, dopaminergici, H1 dell’istamina.
Se guardiamo i numeri relativi all’affinità recettoriale vediamo che (alfa adrenergici) i non
serotoninergici si legano a concentrazioni alte. Quindi l’azione farmacologica psicotropa è
legata a una stimolazione sui recettori serotoninergici in particolare dai 7 sottotipi;
LSD va su tutti, ma quelli dove va meglio sono i 5-HT , 5-HT6, 5-HT , quindi il tipo II del
1A 2A
recettore della serotonina sottotipo A.
E’ importante questo recettore: LSD è un agonista parziale ad alta affinità del recettore 5-
HT va su questo recettore con un ordine di potenza nel basso nano molare. Significa
2A;
che 10 molare di LSD è in grado di stimolare adeguatamente molti recettori
-9
serotoninergici in cui si comporta come agonista parziale.
Effetti della stimolazione serotoninergica:
gli effetti fisiologici periferici di LSD prevalentemente legati alla componente recettori ma
sono molto blandi, c’è un modesto aumento della pressione arteriosa, aumento della
frequenza cardiaca, ma non siamo in condizione di creare un’alterazione cardiovascolare
tipica della cocaina o amfetamina, oltre a vertigini, nausea e tremore.
Dal punto di vista emotivo LSD, psilocibina e mescalina danno una componente emotiva
che può oscillare dal cattivo umore e paura oppure gioia ed euforia.
PERCEZIONI SENSORIALI:
-intensificazione estrema delle percezioni dei colori, odori, suoni e altre sensazioni
estremamente intensificati.
-Parliamo di sinestesia, queste sensazioni non solo sono intensificati ma si scambiano di
posto; i colori vanno a stimolare la corteccia uditiva, le emozioni vanno a proiettarsi sulla
corteccia visiva.
-Distorsione/trasformazione di forme e movimenti
-alterata velocità del tempo
-Cambiamenti di forma del corpo
-In alcuni casi anche impressione di osservarsi dall’esterno
La tossicità acuta dell’LSD è molto bassa. Le dosi basse che uso all’inizio devono mitigarle
molto velocemente, a questa tolleranza non si associa una forma di dipendenza perché
l’LSD non aumenta la trasmissione dopaminergica. L’abuso che si fa di LSD non è legato
a una attivazione dei sistemi motivazionali, non c’è la componente craving.
Dal punto di vista centrale da il disturbo psicotico indotto da allucinogeni:
persistono ore o giorni dopo la fine del trip, con la produzione di uno stato simile ad un
disturbo psicotico di lunga durata:
-distorsione o disgregazione della capacità della persona di riconoscere la realtà, di
pensare in modo razionale o di comunicare
-oscillazioni umorali drammatiche, dalla mania alla depressione profonda con forti disturbi
della percezione visiva e allucinazioni.
DISTURBO PERCETTIVO PERSISTENTE DA ALLUCINOGENO: “flashback”:
si può manifestare anche dopo anni, con un’unica dose e si hanno dei ritorni periodici,
ripetuti e talvolta continui, delle distorsioni sensoriali originalmente prodotte dall’LSD.
Perché abbiamo queste alterazioni della percezione?
I recettori 5-HT con cui agisce LSD che va sulla serotonina tra le varie zone del SNC in
2A
cui sono espressi li troviamo nella zona bulbare nei così detti nuclei del Rafe. Qui i neuroni
serotoninergici proiettano in direzione delle cortecce sensoriali.
Questi neuroni del Rafe il cui ruolo è quello di consentire l’accesso alla corteccia
sensoriale solamente degli input sensoriali che vengono selezionati, ma nel momento in
cui assumo la sostanza questi input passano tutti insieme. Quindi questo torrente in
entrata di input sensoriali non è più gestito al punto tale che gli input sensoriali della
corteccia visiva vanno a riversarsi sulla corteccia uditiva.
Questa è una incapacità di gestire i dati sensoriali ed è quello che poi viviamo come
fenomeno allucinatorio o illusorio.
ANESTETICI DISSOCIATIVI
Esistono altre sostanze che nel mercato illegale delle sostanze d’abuso passano anche
questi nell’ampia categoria degli allucinogeni, ma che sono diversi, che sono i così detti
anestetici dissociativi. Questi nascono come farmaci da utilizzare in anestesia generale.
PCP o fenciclidina, nota come polvere degli angeli nel mercato clandestino e KETAMINA.
Non sono allucinogeni in senso stretto, ma danno l’anestesia dissociativa dove il soggetto
non sente il dolore.
A differenza degli anestetici generali che ti addormentano, l’anestetico dissociativo ti
mantiene in un apparente stato di veglia; il soggetto sembra sveglio e ha gli occhi aperti.
A differenza dell’LSD che ha indice terapeutico basso, cioè la dose letale non è
raggiungibile, in questi anestetici la dose letale è molto vicina alla dose usata in terapia
con indice terapeutico di 3-4.
Passare da azione centrale anestetica dissociativa accompagnata da effetti vegetativi a
convulsioni come morte il passo è molto breve.
Non sono allucinogeni, sono molto tossici, facilmente reperibili e molto spesso vanno ad
adulterare preparazioni attribuiti ad altri tipi di allucinogeni.
ETANOLO
Molecola organica composta da un singolo gruppo ossidrilico (OH) e da una corta catena
alifatica con due atomi di carbonio: CH CH OH.
3 2
Le componenti idrossilica ed etilica conferiscono alla molecola proprietà sia idrofile che
elipofile: l’etanolo è pertanto un “ANFOFILO”, proprietà importante per la sua attività
farmacologica.
Farmacocinetica
Assorbimento:
Tratto gastro-intestinale (tmax=30min)
La velocità di assorbimento è determinata:
-dalla quantità di etanolo somministrata
-dalla composizione del contenuto gastrico
Distribuzione:
V/d=0,5-0,71/Kg
La velocità di distribuzione dipende dal grado di vascolarizzazione
In organi con alto flusso sanguigno, l’equilibrio avviene rapidamente:
-cervello
-fegato
-polmoni
-reni
Vie di eliminazione:
Normalmente il 90-98% di una dose di etanolo viene metabolizzata dal fegato.
Il 2-10-5 viene escreto immodificato da:
a)reni
b)polmoni
c)sudore
d)lacrime
e)saliva
Tutte le situazioni che alterano la circolazione ematica del fegato o la sua funzionalità
(malattie-invecchiamento) sono associate a modificazioni del metabolismo dell’etanolo.
METABOLISMO:
A livello gastrico esistono importanti differenze uomo-donna: nella mucosa gastrica
dell’uomo è presente una quantità maggiore di enzima alcol deidrogenasi.
Tale differenza è responsabile dei maggiori livelli ematici e della maggiore sensibilità della
donna agli effetti dell’etanolo.
MEOS:
Il sistema microsomiale di ossidazione dell'etanolo (microsomal ethanol oxidizing
system o MEOS) è una via alternativa per la metabolizzazione dell'etanolo che si
manifesta nel reticolo endoplasmatico liscio, durante l'ossidazione in acetaldeide.
Sebbene svolga un ruolo minore nell'individuo medio, un consumo continuativo di alcol
permette un aumento della sua attività.
Il sistema MEOS richiede l'attività dell'enzima CYP2E1, il quale adopera come coenzima il
citocromo P450. L'affinità che l'etanolo possiede nei confronti di questo enzima è inferiore
rispetto a quello verso l'alcol deidrogenasi (ADH), per cui in individui non avvezzi al
consumo di alcol la sua attivazione è inevitabilmente ritardata.
La via MEOS converte l'etanolo ad acetaldeide mediante una reazione redox, in cui i due
elettroni persi dall'etanolo vengono usati per la riduzione della molecola di ossigeno (O ) a
2
dare acqua (H O). Il donatore degli atomi di idrogeno è NADPH, producendo così NADP .
+
2
Questa reazione è esotermica e consuma ATP, per cui si ipotizza che etilisti cronici
possiedono un maggior dispendio energetico.
L'aumento del dispendio energetico sembra essere spiegato, secondo recenti studi, dal
fatto che per metabolizzare 7 cal/g di etanolo il sistema MEOS dissipa 9 calorie. Il che
significa che vi è una perdita di 2 calorie per grammo di etanolo ingerito.
FARMACODINAMICA:
-deprimente SNC
-sedativo
-ipnotico
-ansiolitico
-antiepilettico
concentrazioni di alcool sensazioni più frequenti effetti progressivi e
nel sangue (g/L) abilit&agr