principexalexandra
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L’AIDS
La sigla AIDS viene dall’inglese e significa “ Sindrome da Immunodeficienza Acquisita”.
L’AIDS è una malattia infettiva che deprime il sistema immunitario. In altri termini l’AIDS priva l’organismo delle capacità di difendersi dalle altre malattie.
Responsabile di quella che ormai viene definita comunemente “la peste del 2000” è un virus,l’HIV.
Per i malati di AIDS anche una banale influenza o un’altra qualsiasi leggera infezione possono trasformarsi in una causa di morte.
Gli scienziati ed i medici specialisti che tentano di curare tali pazienti hanno notato da tempo la comparsa di infezioni multiple e lo sviluppo di neoplasie.
Nella stragrande maggioranza dei casi le infezioni sono sostenute da microrganismi di norma innocui in soggetti sani, mentre tra e neoplasie è molto frequente il sarcoma Kaposi oltre a linfomi maligni e carcinomi dell’orofaringe e dell0intestino retto.
I primi casi di AIDS furono diagnosticati nel 1980 in alcune grandi città degli Stati Uniti., in soggetti maschi omosessuali e bisessuali nonché in tossicodipendenti e, in pazienti che avevano ricevuto trasfusioni di sangue.
Superato l’enorme sconcerto iniziale per la coperta di un morbo fino ad allora sconosciuto negli stessi ambienti medici e completamente ignoto all’opinione pubblica, alcuni scienziati effettuarono vari sceening, riesaminando anche alcuni misteriosi casi clinici del passato e scoprirono che in realtà vi erano stati episodi di AIDS fin dal 1979;nel 1982 furono registrati altri casi in Europa, Asia e Africa. Gli scienziati sono ormai concordi nel ritenere che la malattia sia molto più antica di quanto comunemente si crede, non evidenziata nel passato a causa dell’insufficienza di specifici strumenti diagnostici. Accurati studi hanno permesso di identificare casi clinici risalenti agli anni ’50 per i quali oggi sarebbe stata formulata la diagnosi di AIDS.
Il fatto che i gruppi a rischio rientrassero principalmente fra gli omosessuali ed i tossicodipendenti che si iniettano droga per via endovenosa fece subito classificare l’infezione da HIV fra le malattie sessuali, scatenando quella che negli Stati Uniti fu definita “Aids hysteria”. Solo nel 1983 l’opinione pubblica europea cominciò per la prima volta a sentir parlare di AIDS. Il mondo occidentale fu scosso dal panico; un intero patrimonio si certezze individuali e collettive circa gli atteggiamenti ed i comportamenti sessuali ammissibili fu messo in crisi e non furono pochi coloro che parlarono pubblicamente della “resa dei conti” dopo decenni di immortalità e promiscuità sessuali. Il virus dell’AIDS fu isolato nel maggio del 1983 dai ricercatori dell’Istituto Pasteur di Parigi, guidati da Luc Montagnier, e fu denominato LAV. L’anno seguente l’equipe diretta dall’americano Robert Gallo, isolò l’HTLY III. Il LAV e l’HTLY III sono varianti del medesimo retrovirus.
Il meccanismo di diffusione del retrovirus nell’organismo umano è stato individuato con soddisfacente chiarezza: le sue vittime sono i linfociti T, cioè i globuli bianchi contenuti nel sangue e che gestiscono il sistema immunitario, cioè il complesso sistema di difesa dell’organismo. Il retrovirus infetta i linfociti e li distrugge, quindi si riproduce all’interno delle cellule utilizzando un enzima e trasforma il sua RNA in DNA. Appena il suo materiale genetico si è integrato in quello della cellula ospite l’HIV programma la creazione di altri componenti virali e la loro unione.
I nuovi retrovirus abbandonano la cellula gemmando al di fuori della membrana cellulare, pronti a infettare altri linfociti in un perverso processo a catena.
Le attuali ricerche hanno dimostrato che il periodo d’incubazione della malattia è molto più lungo del tempo ipotizzato in precedenza; si è accertato che l’apposito est del sangue può rilevare, entro 3-6 mesi dal contagio, l’eventuale presenza di anticorpi contro il virus e anche nei soggetti sieropositivi l’AIDS può manifestarsi nel termine di 7-10 anni dal contagio. tema che analizza il problema dell'AIDS nel mondoInoltre si deve notare che il virus è molto mutevole, dotato di spiccate capacità di mimetismo. A tale riguardo in termini strettamente scientifici si parla si latenza per descrivere la fusione delle informazioni genetiche con quelle della cellula infettata.
Questa circostanza determina notevoli difficoltà nella ricerca di un’efficace vaccino anti-AIDS perché è difficile scovare una formula capace di resistere a tutte le mutazioni. Similmente arduo risulta individuare un’efficace terapia.
La crescente diffusione dell’AIDS anche fra soggetti eterosessuali o non rientranti fra i cosiddetti gruppi a rischio dimostra che chiunque può essere infettato. Inoltre è molto interessante notare che il virus può introdursi nell’organismo umano permanendovi per anni senza scatenare l’AIDS e senza provocare alcun sintomo di malattia,anche se nell’individuo portatore sano sono presenti degli anticorpi anti-AIDS.
Sono stati individuati casi di pre-AIDS, cioè di malattie meno gravi dell’AIDS che sono simili.
L’imponente ricerca effettuata permette attualmente di ridimensionare numerose paure emerse neri primi tempo di diffusione del morbo. In primo luogo l’AIDS non si trasmette attraverso l’aria, gli alimenti, normali contatti sociali, né attraverso i servizi igienici, le piscine, gli spogliatoi, i liquidi biologici e neanche con contatti animali né a causa di punture di zanzare o di altri insetti.
Nessun caso di infezione è stato registrato in una comunità scolastica a seguito della presenza di un sieropositivo. Non vi è alcun rischio nel donare il sangue perché gli aghi e l’altro materiale usato per il prelievo sono sterili e monouso. Ugualmente non si corrono rischi dal dentista perché la legge impone la sterilizzazione degli strumenti e le associazioni professionali vigilano perché ciò avvenga.
L’HIV è distrutto facilmente dal calore e dai comuni disinfettanti per ambienti, come la varechina.
L’AIDS si trasmette attraverso rapporti sessuali con persone infette, da punture da siringhe o da strumenti sporchi di sangue infetto, trasfusioni con sangue contaminato dal virus. Inoltre la madre sieropositiva può trasmettere il virus al figlio già durante la gravidanza e i bambini contagiati hanno un’enorme probabilità di ammalarsi di HIV.
Poiché il virus se raggiunge il sangue e considerato che esso è contenuto in maggiori quantità nello sperma, nelle secrezioni vaginali e nel sangue stesso, le persone più esposte al contagio sono gli omosessuali. Coloro che hanno rapporti sessuali promiscui, i tossicodipendenti e quanti hanno subito molte trasfusioni nel passato; dal 1985 ogni flacone di sangue per trasfusioni è sottoposto a severissimi controlli preventivi.
Il Ministero della Sanità del nostro paese ha emanato a partire dal 1987 una serie di decreti circolari un materia di AIDS.
Il 5 giugno il Parlamento ha varato la prima legge nazionale per la lotta all’AIDS, attraverso la quale si intendono affrontare gli enormi problemi di prevenzione, cura, organizzazione logistica, preparazione del personale medico e paramedico, sollevati dalla rapida diffusione della malattia.
È stata inoltre costituita un’apposita Commissione Nazionale, dipendente dal Mistero della Sanità
Attraverso un’informazione capillare e mediante numerose iniziative sostenute anche da enti e associazioni private, tale Commissione sta contribuendo a diffondere nella pubblica opinione una corretta informazione che consente a tutti di combattere paure esagerate ed ingiustificate imparando a valutare nella giusta misura la pericolosità della malattia. Inoltre può essere di immediato conforto sapere che esistono attualmente cure particolari basate sul farmaco denominato AZT o sostanza S, posto in commercio fin dal 1986 con il nome di retrovir. Altri farmaci sono in fase di sperimentazione a livello internazionale ed alcuni vengono già somministrati in studi clinici controllati.