BlueSarah
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Andersen: la self-with other representation e il transference

La psicologa Andersen sviluppa il concetto di trasference, all’interno di una teoria if then (se allora).
Se in un contesto interpersonale, cioè nel momento in cui interagiamo con qualcuno (che può essere anche uno sconosciuto), se in questa situazione accade che un cue attivi una rappresentazione di un altro che per noi è significativo, allora per quella persona presente in quel momento varrà quella rappresentazione.

Andersen la denomina self-with-other representation (cioè la rappresentazione del sé legata all’altro).

Ogni volta che mi trovo in un contesto e incontro uno sconosciuto (rispetto al quale non ho alcuna rappresentazione e nessuna aspettativa), se questa persona attiva un certo che, un certo indizio che mi permette di attivare, anche inconsapevolmente, la rappresentazione strutturata di un altro significativo, allora quella rappresentazione attivata viene portata nella relazione qui e ora e a quel punto mi muovo vs l’altro con le lenti di quella rappresentazione dell’altro significativo. Mi muovo in quel contesto non come tabula rasa, non come una persona che sta cercando di formarsi un’impressione ex novo, ma attivando rappresentazioni e conoscenze che già ho e quindi uso quei filtri per muovermi nei confronti di quella persona.